mercoledì 18 gennaio 2012

DANIELE KAMA: IL CORAGGIO DI OSARE

Una carriera di producer iniziata con una hit (Trust it) dal sapore marcatamente techno che ha infiammato i dancefloor più raffinati sino ad alcuni anni fa,  per arrivare  ad un tormentone odierno  in pieno stile deep house (Color Inside) che lo ha consacrato come uno dei più polivalenti creatori di musica attuali, apprezzato da colleghi italiani ed esteri come finalmente si merita. Per avere avuto il coraggio di osare. Lui è Daniele Kama, romano classe ’83, una fucina di idee incredibili ed un bagaglio cultural – musicale oggi davvero esteso. “Il mio avvicinamento al mondo della musica  è partito dall’età di 13 anni, quando sono rimasto affascinato sin dal primo ascolto da produzioni dei famosi Masters at Work (ovvero Little Louie Vega e Kenny "Dope" Gonzalez) e da altre produzioni come la famosa hit di “I called you”. Da lì è nato un progetto: quello di non "osservare" più la musica da ascoltatore ma bensì da disc jockey, avendo cosi l’occasione di suonare nelle consolle di alcuni club capitolini come il famoso Qube.”


Daniele Kama- Color Inside



- Da conoscitore del settore, mi piacerebbe un tuo giudizio su questo. Dopo anni di dominio di dj trance su Dj Mag top 100 è tornato al numero uno David Guetta: cosa ne pensi di queste classifiche? Si può dire che l'house music sia tornata a dominare davvero la classifica di generi? Oggi qual è l'andamento del mercato? 
“Parlando di musica dance in generale dei nostri giorni purtroppo mi trovo costretto a non condividere l'andamento delle classifiche top dj's world, nel senso che non comprendo in base a quali criteri si possano stilare queste classifiche. Per anni abbiamo avuto il dominio ai vertici della musica trance e questo ci ha fatto capire che probabilmente le esigenze musicali dei giovani nel mondo trovano grande espressione in questo genere che personalmente non amo. Ad oggi l’andamento del mercato ha spostato i suoi gusti su una situazione leggermente più classica e commerciale adatta ad un pubblico variegato e non ad un popolo di nicchia che cerca sonorità diciamo più particolari da un artista.”

- Tu come  sei passato da un periodo diciamo “cassa e basso” ad un altro marcatamente più introverso?
“E’ nata davvero forte in me, l’esigenza di un uscire da un contesto che sentivo non mi rendesse giustizia, che non mi rappresentava più in quanto produttore. Oggi faccio quello che più piace senza dover dare conto a nessuno !”

- Parlando di musica, quali sono i tuoi impegni attuali?  
“Attualmente ho in cantiere molte produzioni e collaborazioni con artisti della scena house odierna. Il 2012 sarà un anno molto produttivo per me, dato che i miei lavori verranno rilasciati da label top come Inmotion Music, Piston Recordings, Oasi Lab e Orion Muzik che tra l’altro mi darà la possibilità di tornare dopo un anno con la mia musica in vinile formato 12" con in remix di Khaan (Moon Harbour,Off Records) e il duo italiano molto apprezzato all'estero Apparel. Ma non basta perché molte altre saranno le collaborazioni di questo anno: per citarne alcuni lavorerò con Angelo Ferreri, Gion, Adrian C, Alex Gori, Hollen, Koolfunk, Radu F & Mikael, Andrew Technique, Thorsten Hammer e molti altri ancora.”

- Cosa ne pensi del movimento in Italia? A livello di locali, organizzazioni, eventi stile festival , come stiamo messi?
“Sono molto amareggiato, vedo una scena italiana dominata e incentrata solamente su dj esteri e questo sta un po’ dando fastidio a quei produttori made in Italy che con passione portano avanti questa bandiera. Ammiro molto la scena spagnola che ha deciso in questo 2012 di basare le consolle dei club più famosi su dj non esteri ma della Spagna stessa e questo mi dà fiducia nel pensare che anche in Italia si possa arrivare a questo. E spero presto.”

Un live di mister Kama



  
- Il tuo rapporto con le nuove tecnologie:tu come preferisci suonare e cosa pensi di chi usa il computer?
“Arrivando dagli anni 90 non posso che essere un amante del vinile e non del digitale. Amo la tecnologia, la seguo e la ringrazio per averci fatto fare dei passi da gigante. Ma il mio essere dj dietro una consolle non prevede l'apertura di un Mac Book e l’utilizzo di software allegati come Traktor. Credo sia un rapporto molto freddo quello tra dj e computer almeno dietro la consolle, ma questo è solo il mio pensiero. Preferisco suonare alla vecchia maniera, come si suol dire.  Mi fornisce  molte piu emozioni!”

- L'artista internazionale e quello italiano che apprezzi di più in questo momento ?
“L'artista internazionale che da sempre mi emoziona e mi ispira di più è Johnny D. Adoro il suo stile, le sue produzioni hanno quel qualcosa in piu che mi affascina. E funziona anche in pista! Parlando del mio artista italiano preferito sarebbe scontato citare Marco Carola quindi la mia ammirazione la rivolgo a Davide Squillace! Anche per lui produzioni e gigs da sballo, è la nostra seconda bandiera nel mondo della musica house secondo me ed in continua crescita essendo già nell’ olimpo”
- La traccia che se potessi,suoneresti in ogni dj set?
“Il disco che per amore e per esigenza non lascio mai a casa è del progetto Cascandy - Five Flip ancora oggi dà quella spinta e quell’emozione in pista che non è da tutti!”


Infine ti chiedo: essere un dj, cosa significa per te, quali emozioni ti fornisce?
“Essere un dj per me è come respirare, passo le mie giornate con musica costante di sottofondo, non saprei piu vivere la mia vita immaginandola senza la musica. E’ un insieme di emozioni da vivere e condividere con chi si ha davanti, lo definisco amore vero e proprio! Una cosa che scorre nel sangue e non nella mente.

Ora, cosa ti aspetta?
“Tante produzioni, duro lavoro e…un tour in Brasile!!!”

La samba, presto, dovrà convivere con un altro special sound.






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