venerdì 23 marzo 2012

BROTHERS IN PROGRESS: TECHNO MADE IN NAPLES

All’anagrafe sono Pierluigi e Gianluca Di Tonto, dietro una consolle più semplicemente i Brothers In Progress, ovvero un pezzo di storia musicale degli anni ’90, capaci di segnare la scena techno progressive napoletana diffondendo il verbo di mostri sacri come Ritchie Hatwin, Derrick May, Demon Wild, Kenny Larkin, Robert Armani e molti altri ancora.

- Ciao ragazzi, partiamo dalle origini. Come,quando e perchè è iniziata la vostra carriera da dj?
“La nostra storia inizia nel 1991 quando i nostri genitori ci regalarono la prima consolle composta da due Technics 1210, un mixer Numark e un impianto audio Jbl, tanto potente da far tremare tutto il vicinato.”

- Le vostre influenze musicali sono cambiate negli anni? Oggi rispetto a ieri quale sound e quali artisti vi influenzano maggiormente?
“Ovviamente negli anni il nostro sound ha subito diversi cambiamenti. Le sonorità di base sono quasi sempre underground anche se abbiamo cambiato genere, passando da sfumature più techno ad altre maggiormente deep, anzi per essere più precisi techouse. Non abbiamo mai avuto un artista in particolare che ci ha influenzati più di altri , noi abbiamo quasi sempre seguito i nostri gusti e un po’ anche il momento storico cercando quasi sempre di essere a passo coi tempi.”

- E' facile o difficile condividere in due consolle e progetti musicali? Voi come vi organizzate?
“Per fortuna abbiamo una certa sintonia in consolle e in studio. Quasi sempre non organizziamo o prepariamo  il set o qualsiasi progetto musicale, perchè  tutto ci  viene assolutamente spontaneo. Certo poi ci “alleniamo” diverse ore al giorno in studio, ma poi quasi sempre quello che facciamo non è mai quello che abbiamo pensato di fare.”

- Mi raccontate qualcosa della scena techno napoletana?
“La scena techno napoletana si forma a metà anni ‘90 grazie ai veterani Marco Carola, Gaetano Parisio, Danilo Vigorito, Rino Cerrone e Marcantonio ai quale si aggiunge poco dopo Davide Squillace. Erano anni in cui tutta Europa guardava a Napoli e ai napoletani come una vera e propria mecca della techno. In quegli anni noi come Brothers in Progress facevamo da spalla proprio a questi artisti e amici. Da allora molte cose sono cambiate, ci sono tante energie nuove e vecchie riciclate. Direi che dopo un periodo di buio ora c'è davvero una scena ed è anche molto varia com'è giusto che sia. Penso al gruppo di promoters WOO!, a Nice to Be e per la techno pura gli inossidabili ragazzi di International Talent.”

- Quali progetti musicali avete in programma in questo momento e nell'immediato futuro? Con che artisti collaborerete e su quali etichette uscirete ?
“Abbiamo diverse uscite in programma , tra queste un uscita su Baile Musik con remix di Nick Harris e Andre Butano in collaborazione con Ivan Masa e poi un release su Pins and Needless con remix di Anthea, Paul Cart , Daniele Kama e Philipp Ort.”

Nick Harris remixa Brothers In Progress & Ivan Masa



-  Cosa ne pensate in generale del movimento del clubbing in Italia? A livello di locali, organizzazioni, eventi stile festival , come stiamo messi? Rispetto all'estero esistono delle differenze sostanziali?
“In Italia stiamo messi bene per quanto concerne creatività e voglia di fare ma le istituzioni e la burocrazia fanno a gara per chi deve metter meglio il bastone tra le ruote. Poi fortunatamente c'è chi, con sudore e investimenti importanti, si batte ancora e quindi tutti i grandi artisti hanno voglia di suonare in Italia. La differenza sostanziale con l'estero è che da noi si fatica ad avere spazi e location che esulano dai normali club.”

Un live dei Brothers In Progress



- Locali italiani ed esteri dove vi siete esibiti? Il vostro preferito in assoluto?
“Abbiamo suonato in diversi locali sia in Italia che all’estero, uno che ricordiamo con piacere ma solo perché è stato l’ultimo in cui ci siamo esibiti è stato  lo Zebra Club Bacau in Romania , locale storico della scena elettronica rumena. Il nostro locale preferito in assoluto resta sempre il Fabric di Londra.”

- Qual è tra quelle prodotte da voi, la  traccia che preferite e perchè?
“Per noi resta sempre la prima in assoluto : Shell – Shocked su High Definition Records.”

- Il vostro rapporto con le nuove tecnologie:come preferite suonare e cosa pensate di chi usa il computer?
“Non nascondiamo che anche noi ormai ci esibiamo con un laptop, una  scheda audio ed un controller, credendo che ce lo possiamo anche permettere dopo aver suonato per più di un decennio con i vinili!”

- L'artista internazionale e quello italiano che apprezzate di più in questo momento ?   
“Attualmente noi apprezziamo un artista internazionale che è anche italiano più di altri che è Marco Carola, ma amiamo anche Luciano , Davide Squillace e  tanti altri.”

- La traccia che se poteste,suonereste in ogni dj set?
“Una traccia che potendo, sarebbe spesso presente in ogni nostro dj set è Grooveyard - Watch me now (Secret Cinema Remix) del 1995 , traccia che ha fatto la storia dei nostri sets di quegl’anni e di cui ancora oggi possediamo il vinile.”

- Essere un dj ...cosa significa per voi, quali emozioni ti fornisce?
“Essere un dj significa mettere a nudo il proprio essere musicale davanti a platee più o meno vaste, significa accettare successi e anche critiche. Non bisogna mai sottovalutare i clubbers, sono loro la vera anima del club.”





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