giovedì 27 settembre 2012

HAITO GOPFRICH: ELECTRO SINCE 1988

Tresor, Toaster, Suicide Club, Casino Club. Sono sì alcuni dei più rinomati locali della patria del clubbing internazionale, (Berlino) ma sono state anche le residenze di un veterano della scena elettronica odierna: Haito Göpfrich. Una carriera cominciata dietro le consolle nel 1988 e sviluppatasi negli anni, tra tour in giro per il mondo e cambiamenti a livello tecnologico. Che il producer tedesco, rivelando che anche i club teutonici sono in crisi, racconta così.


- Ciao Haito! Partiamo dall’inizio: 1988 e la tua carriera che prende il via. Come ti ricordi quel periodo e che tipo di musica ti ha influenzato?

“Direi che sono stato molto fortunato a capitare in un luogo ed in un momento particolarmente propizi, conoscevo il buttafuori del club "Das Schiff / Kempten" nel porto di Costanza, la mia città natale. Lui aveva mio padre come insegnante! E 'stato l'unico club in quegli anni aveva il coraggio di proporre musica house e Hip Hop. Così come un bambino sono stato ipnotizzato dai set di gente come Dj_Skillz, Kenny Dixon, Hans Nieswand, Eric D. Clark e molti altri che sono passati di lì. Ho curato il warm up dei loro set con una miscela di Chicago House, hip hop e acid. E’ lì che è iniziato tutto.”

- Nel 1996 decidi di trasferirti, da Costanza a Berlino. Perché?

“Nel 1992 ho partecipato per la prima volta alla Loveparade. Ho ascoltato un set di Westbam e lì ho capito veramente che mi dovevo spostare a Berlino. Così ho cominciato i miei studi nel 1996 nella capitale.”

- Gli eventi ti hanno portato ad essere resident di club importanti a Berlino. Come è la situazione del clubbing in Germania?

“Anche i clubs tedeschi si trovano ad affrontare molte difficoltà in questo momento, perché un'istituzione chiamata Gema (che si occupa di gestire i diritti d'autore degli artisti) vuole più soldi dai club già a partire dal prossimo anno.”

- So che con diversi tour sei arrivato a suonare in posti come Giappone, Colombia, Grecia, Spagna, Francia, Polonia. Dove hai percepito le migliori sensazioni? E in Italia sei venuto a suonare?

“Difficile da dire, ogni tour ha le sue particolarità. Il Giappone è sempre stato, a livello di cultura dei clubbers, davvero scioccante: il pubblico è sempre davvero molto cool . Ma così è stato anche in Colombia e in più mi sono innamorato dell’ Olanda: gente fantastica, club e festival di livello. In Italia ho suonato a Miilano cinque o sei anni fa, ma poi ho perso i contatti ..”

- Mi ricordo molto bene di uno dei tuoi lavori più energetici: "Rock n'Roll". Cosa c'é da sapere su questa traccia?

“Beh, si tratta di un vecchio mix che però giusto recentemente ho rivisto per riproporlo nei miei live set.”




- Nel 2003 hai avviato il tuo progetto musicale, l’ etichetta Spagat Music Berlin. Mi racconti qualcosa?

“Si tratta di una piattaforma per ogni genere di musica elettronica. Spagat Music Berlin è stata fondata alla fine del 2003 da due amici intimi. Con la prima uscita in vinile quello stesso anno è diventato evidente, che la
musica su Spagat può fare tutto! Le versioni in vinile seguenti hanno confermato questa filosofia, sono usciti artisti del calibro di  Boys Noise, Louie Austen, Eric D.Clark, Autotune, Göpfrich & Gerlach, Philip Bader, Haito and Diringer, Superfreund. Dalla pop music alla techno: qui tutto è possibile.  Non esistono orientamenti forzati e non si desidera categorizzare o persino etichettare la musica in un modo limitante.
Come si dice in tedesco: "Einen Spagat Machen"!

- Il tuo rapporto con le nuove tecnologie: tu come preferisci suonare e cosa pensi di coloro che usano il computer?

“Sono davvero in sintonia con le nuove tecnologie, tanto che per anni ho avuto un ottimo feeling con le strumentazioni di Native Instruments e Ableton, che si trovano a Berlino. Ma amo allo stesso tempo il vero suono di una vecchia Fender o di un vero 808. Poi dipende anche tutto da quanto io sia pigro nel collegare i cavi ! A parte tutto, proprio in questo periodo frequento un negozio di strumenti elettronici nel quartiere di Kreuzberg e cerco di saperne di più su sintetizzatori analogici, drum computers o altre diavolerie tecnologiche.”

- Oggi a quali progetti musicali stai lavorando? Con che gli artisti collaborerai e su quali etichette uscirai?
“C'è un album finito con il mio vecchio amico Robert, ma non abbiamo ancora deciso quale nome daremo a questo progetto . E’ prevista per i primi di novembre su Spagat Music Berlin con un sacco di remix e solo 200 copie in vinile ad edizione limitata. Poi sto lavorando al mio nuovo album, previsto per la prossima primavera, ma la label è segreta! Poi collaboro sempre con Diringer e Einmusik, c’è molta roba che bolle in pentola e quindi ho un bel po 'da fare.”



 

- L’artista italiano e quello internazionale che apprezzi di più in questo periodo?

“Mi piacciono Modeselektor, Trikk, Christian Löffler, Einmusik e molti altri. Tra gli italiani invece Marco Carola e Davide Squillace."

- La traccia che, se si potesse, proporresti in ogni dj set?

“Cambia spesso, magari direi Moodyman - Shades of Jae. In realtà ho sempre con me 10-15 vinili di tracce fortissime uscite degli ultimi due decenni, ma le sto cambiando regolarmente nella mia borsa dei dischi."

- Essere un dj, cosa significa per te, quali emozioni ti fa provare?

“È proprio la miglior cosa che si possa da fare, se ami realmente la musica!”







Soundcloud:  soundcloud.com/haito

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