Parte da lontano, nel tempo, la storia
artistica di un altro pezzo importante della nostra scuderia di djs. Uno di
quelli che ne ha viste abbastanza, tra rave, after e locali nel mondo per
affermare un punto di vista certamente interessante sulla scena clubbing. Oggi
è impegnato con la sua nuova label Uwaga,
ma è riavvolgendo il nastro che Emiliano
Mosci, per tutti Emix, fa capire
cosa significhi veramente essere un deejay.
- La tua carriera musicale inizia a fine '90. Con le sonorità
degli '80s che ti hanno certamente influenzato. Cosa ricordi di quegli anni e
com'era la scena clubbing all'epoca?
“La mia carriera inizia nei
"primi" anni 90 …e ne sono felice. Vivere emozioni così' grandi e
passaggi da un genere all'altro nell'arco degli anni mi hanno arricchito di
tanta esperienza che mi fa godere di "dettagli" musicali compresi da
ben pochi addetti ai lavori… La dance 80s e' stata di gran lunga una scena
musicale divertentissima ed estremamente originale, non per caso in questi
ultimi "15 anni" tanti fenomeni hanno scopiazzato spudoratamente un
immensità di brani dell'epoca, creando veri e propri cloni, per poi sbandierare
a tutti (gli ignoranti) la loro bravura e più che altro ...originalità. La
scena club in quegli anni non era ancora malata come oggi purtroppo, il
divertimento e l'ascolto di buona musica era di rigore.”
- Proprio in base a ciò: quali artisti e generi ti hanno influenzato
maggiormente? Quanto e come è cambiata la musica e la scena rispetto ad oggi?
“I Depeche Mode mi hanno
influenzato maggiormente perché io, non lo nascondo, amo la techno da sempre e
i suoi derivati. La musica ha avuto sempre dei grandi cambiamenti camaleontici
nell'arco degli anni, ma mai aveva raggiunto un livello qualitativo così basso
…e' agghiacciante.”
- Nella tua biografia leggo che ti definisci collezionista di
vinili rari. Quanto ti ha fatto "male" il massiccio utilizzo moderno
delle tecnologie?
“L'utilizzo delle tecnologie io
lo condivido pienamente …fino a quando poi non sono le macchine a sostituire
l'uomo.”
-Passaggio fondamentale: 2006, esce "Officine Romane". Che
peso ha avuto quell'album e quale ha la produzione nel tuo lavoro?
“Il mio primo album
"Officine Romane" con il mio amico D Lewis, mi ha fatto affacciare negli USA (presentazione ufficiale
al WMC di Miami) e in Germania, dove la ZIX ha apprezzato il nostro prodotto a
tal punto da stamparlo direttamente sulla sua LABEL e distribuirlo nel mondo.”
- Proprio con DLewis portate avanti un'amicizia particolare da anni.
Cosa significa per te (nei set in cui fate B2B) condividere la consolle?
“La condivisione di una consolle con
D Lewis per me e' sempre un onore e una garanzia di professionalità e
divertimento. La nostra intesa anche lavorativa, nell'arco degli anni ci ha
arricchito e continuerà a farlo in nuovi progetti che sveleremo nell'arco del
2014.”
- Più in generale: cosa ti piace esprimere durante le tue performance?
“Tanta carica emotiva e
soprattutto musica avvolgente!”
-Hai suonato in moltissimi grandi club italiani. Ed in tantissimi
all'estero. Cosa dobbiamo ancora imparare, se dobbiamo farlo, dalle situazioni
di altri Paesi?
“Secondo me noi, lavorativamente,
non dobbiamo imparare nulla da nessuno, anzi. Di locali "veramente"
belli in Italia ce ne sono un'immensità. Abbiamo il Cocorico che secondo me rimane il più bello al mondo, da ogni punto
di vista.”
- Sei anche Socio Onorario dell'ANPAD (Associazione Nazionale
Produttori Autori Disc Jokey). Cosa deve assolutamente sapere un giovane dj che
si affaccia sulla scena?
“Fondamentale oggi, una
"minima" informazione sulle leggi SIAE e su quant'altro sia inerente
alla legalità della musica, i giovani che si affacciano nel nostro mondo per la
prima volta dovrebbero averla. I giovanissmi invece, peccano di presunzione e
spesso e volentieri sono deleteri sia per loro che per gli altri. La loro
estrema superficialità sul lavoro svolto dal DJ e soprattutto dai produttori
nel mondo della notte non li porterà' da nessuna parte. Io spesso e volentieri
aiuto chiunque con consigli vari, spero sinceramente fino ad oggi di essere
stato utile.”
- Chiudiamo con qualche veloce botta e risposta! Qual è tra quelle
prodotte da te, la tua traccia preferita e perchè?
“E' come chiedere ad una mamma,
chi figlio predilige… E' pur vero che : Venusville, Push It (del
"passato") & Oceania, Caribou (del "presente") sono le
mie tre preferite …ma che rimanga un nostro segreto !!!”
- L'artista internazionale e quello italiano che apprezzi di più in
questo momento ?
“L'artista che rispetto di più a
livello internazionale e' Sven Vath
a mio gusto un vero DJ, quello italiano e' Ilario
Alicante per amicizia e professionalità. Aggiungerei anche l'altro lato
della medaglia, un individuo che non apprezzo affatto e' Richie Hawtin, il vero distruttore della figura dei DJs nel mondo.”
- La traccia che se potessi,suoneresti in ogni dj set?
“Beh, un mio cavallo di
battaglia, capolavoro prodotto dal mio amico Dusty Kid : The screecht”
- Infine ti chiedo: essere un dj cosa significa per te, quali emozioni
ti fornisce?
“Domanda standard che pero' riassume ciò' che mi emoziona e che ho
nella mente e nel cuore : per me essere un DJ, e' tutto.”
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