mercoledì 21 marzo 2012

LUCA GUERRIERI: LE MIE ORIGINI AL TARTANA

Daft Punk, Basament Jaxx, Armand Van Helden, Chemical Brothers, Maw, Mousse T, Eric Prydz, Jamiroquai, Rolling Stones, Simply Red. Non sono le nominations per i Grammy Awards, ma gli artisti che da sempre compongono il tessuto musicale da cui trae linfa per la sua professione Luca Guerrieri. Dietro le consolle dal 1996 , ma con un lungo percorso alle spalle fatto di gavetta e duro lavoro, Luca ha iniziato a voler fare il dj “nella prima metà degli anni ‘90 anche se la passione per la musica dance l’ho sempre avuta”. Le notti insonne a registrare i programmi mixati dei dj di allora, sono state le basi per arrivare oggi a confermarsi, tra l’altro,come dj resident del Tartana, storico club toscano, attivo addirittura dal 1968.

-Allora Luca, per farti conoscere ai lettori di Five O’Clock, inizio col chiederti questo. Le tue influenze musicali sono cambiate negli anni? Oggi rispetto a ieri quale sound e quali artisti ti influenzano maggiormente?
“Io ho sempre ascoltato di tutto da Prince ai Metallica, dai Genesis ai Kool & The Gang quindi posso dire di aver ricevuto influenze da artisti completamente diversi tra loro e questo oltre che sulle produzioni si sente molto nei miei dj set, nei quali non mancano mai riferimenti al passato.”
  
- Mi racconti qualcosa della tua residenza al Tartana?
 “Il Tartana è stato il primo vero locale nel quale ho lavorato, ho fatto la prima serata nel 2000 e nel 2003 sono diventato resident del sabato sera. Ho avuto il piacere di lavorare con moltissimi dj tra i quali Frankie Knuckles, David Morales, Satoshi Tomie, Alex Neri, Francensco Farfa, Ralf, Joe T Vannelli, Tommy Vee e molti altri ed è stata un esperienza bellissima. Adesso nel 2012 sono ancora in prima linea nello staff del club, partecipando insieme a Marco Bresciani alla serata del martedì, un format di successo che dura ormai da quasi 20 anni."

- So poi che, da circa un anno, hai un'altra residenza importante.
"Esatto, il sabato sono resident a Bergamo, al Setai. Si tratta di un locale davvero molto avanti sia dal punto di vista dell'impiantistica che è davvero ottima, sia dal punto di vista della gente che lo frequenta. Ci sono state guest di rilievo come Steve Angelo, Federico Scavo, Thomas Gold, Tommy Vee e Mauro Ferrucci e atmosfere sempre cariche. Quasi quasi sembra un locale di Miami e non di Bergamo!!"

- Quali progetti musicali hai in programma in questo momento e nell'immediato futuro? Con che artisti collaborerai e su quali etichette uscirai?
 “In questo momento la mia collaborazione con Airplane ha appena partorito un EP composto da Easy Lover e It’s A War, due tracce electro che rappresentano molto il mio dj set attuale. La prossima uscita sarà Funky Peolple, una canzone che si avvale della splendida voce di Wendy Lewis. Con lo pseudonimo di Josh Feedblack ci sono molti progetti in uscita, uno su tutti il remix ufficiale di Alex Gaudino – Destination Calabria e in ultimo, ma non per importanza, la grande collaborazione con Federico Scavo il quale sta scalando le classifiche di Beatport sia con progetti propri che con remix  e si stà togliendo moltissime soddisfazioni all’estero.”

Luca Guerrieri - It's a war



 -  Dato che calchi le scene da tempo, ti chiedo cosa ne pensi del movimento in Italia? A livello di locali, organizzazioni, eventi stile festival , come stiamo messi? Rispetto all'estero esistono delle differenze sostanziali?
 “Per quanto riguarda la musica di tendenza, penso che i nostri promoter italiani siano stati bravissimi a sponsorizzare artisti stranieri quasi totalmente sconosciuti facendoli diventare dei miti a discapito di molti dj nostrani. Mi spiego meglio, per motivi di interessi economici sono stati sopravvalutati artisti (il cui compenso in Italia è dieci volte superiore a quello degli italiani stessi) che sinceramente non erano pronti a ricoprire la figura di star internazionali,  di conseguenza nemmeno a suonare davanti a migliaia di persone per diverse ore. Per colpa di questo meccanismo ci siamo ritrovati davanti a serate musicalmente insufficienti e la gente piano piano si è allontanata da questo tipo di serate e i locali che prima facevano pieno con un certo tipo di musica si sono trovati costretti a cambiare completamente genere per non rischiare la chiusura. 
Per quanto riguarda i locali stessi invece, tolti 50 club sparsi per lo Stivale, hanno la tendenza a portare avanti il lavoro in maniera approssimativa sia dal punto di vista strutturale che gestionale, quindi ci si trova davanti a consolle arcaiche con impianti al limite del ridicolo e con direttori artistici che sono li perché portano 10 tavoli con dj resident che suonano solo tracce scaricate illegalmente, dato che  con quello che prendono purtroppo non si possono permettere di comprare nemmeno file da un euro su Itunes. 
Quei 50 locali dei quali avevo accennato prima invece, anche se incassano un centesimo di quello che incassavano 15 anni fa, tengono duro perché vogliono offrire un prodotto sempre valido e all’altezza della situazione e se, come me, hai la fortuna di lavorare in alcuni di quelli non puoi che ritenerti molto fortunato!”

 - Oggi produrre musica, per un dj, serve ancora ? Fra 10 anni esisteranno ancora label o dominerà il downloading?
“Oggi produrre musica è indispensabile per farsi conoscere dal pubblico più giovane. Il dj è diventato per tutti anche un produttore e le due figure ormai non si possono più separare. Chi non segue questo tipo di tendenza purtroppo si farà difficilmente strada nel mainstream attuale. Il futuro? Tra 10 anni forse si saranno estinte le major e tutte le etichette che per andare avanti hanno bisogno di grandi incassi, visto che di grandi incassi già non se ne fanno più ora, figuriamoci fra qualche anno.”

 - Qual è tra quelle prodotte da te, la tua traccia preferita e perchè?
 “Sicuramente Sunshine, registrata insieme al maestro Stefano Scalzi è la traccia più allegra che ho fatto ed è quella che mi ha dato più piacere suonare nei club.”

Luca Guerrieri - Sunshine



- Il tuo rapporto con le nuove tecnologie: tu come preferisci suonare e cosa pensi di chi usa il computer?
 “Io voglio sempre provare tutto, quindi appena esce una nuova tecnologia la sperimento immediatamente. Infatti ho fatto serate con Traktor, altre con Time  Code, pure con consolle esterne e con pendrive. Per non parlare dei cd: si può dire che ho praticamente suonato con tutto e non ho nessun tipo di pregiudizio nei confronti di chi usa il computer, basta che il prodotto finale sia piacevole per il pubblico.”

- L'artista internazionale e quello italiano che apprezzi di più in questo momento ?
“L’artista straniero che più mi piace è Fedde Le Grand, riesce ad essere funky ed electro allo stesso tempo! Ogni suo disco è stato presente nei miei set per diversi mesi. L’artista italiano che apprezzo di più invece è  Benny Benassi, è riuscito ad inventare un  genere con Satisfaction e grazie al suo sound ha collaborato con moltissimi top artist, tra gli ultimi Madonna.”

- La traccia che se potessi,suoneresti in ogni dj set?
“Direi sicuramente Joe Smooth - Promise Land”

- Essere un dj ...cosa significa per te, quali emozioni ti fornisce?
 “Quando verso la fine della serata vedo la gente che si è divertita e che viene alla consolle  a stringerti la mano e a complimentarsi con te, mi sento veramente appagato perchè per un’altra volta sono riuscito a regalare una serata di divertimento al pubblico del locale in cui ho suonato. Questo per me vuol dire essere un dj.”





 
Official website:  lucaguerrieri.com

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