martedì 7 maggio 2013

LORENZO SILVANO, TECHNO IN TIME CODE



Giovanissmo (classe 1992), Lorenzo Silvano si racconta a Five O’Clock. Con la voglia tipica di chi, grazie alla musica, prova e vuol far provare un’energia pazzesca. 

- Ciao Lorenzo, cominciamo con gli inizi. A 15 anni scopri l'amore per la musica ed i vinili. Come è scattata la scintilla?

“Avevo 15 anni, andavo per i 16 ormai, ed era il periodo in cui iniziai ad andare a ballare nelle discoteche dove facevano musica di tendenza. Il tempo di fare un pò di esperienza nell'ambiente e subito capii che dovevo comprare dei dischi e una consolle, volevo imparare anche io. Ricordo che il primo disco che comprai, lo comprai dal Mastelloni a Firenze, era un disco di Athos.”

- Quale genere e quale dj/producer ti ha influenzato maggiormente nei tuoi inizi?

“Senza dubbio il genere a cui mi sono fin da subito avvicinato è la Techno. Per quanto riguarda l'artista, rimango in Italia e rimango in zona mia.. Thomas T. oltre che ad essere un mio carissimo amico è stato quello che mi ha dato i primi consigli fondamentali e mi ha avvicinato al mondo delle produzioni, trascorrendo le giornate nel suo studio.”

- Oggi la tecnologia ha fatto dei mostruosi passi in avanti. Come gestisci le tue attrezzature per suonare e produrre?

“Per quanto riguarda il Djing, diciamo che sono sempre rimasto fedele all'idea del vecchio vinile, anche se col passar del tempo e con il grosso avvento del digitale, poter suonare proprie tracce ancora non uscite e promo di artisti e dj amici, per me Traktor è diventato indispensabile. Apro e chiudo una parentesi: odio il termine Sync, quindi utilizzo Traktor solo tramite il Time Code, cioè il controllo delle tracce tramite i vinili. Per quanto riguarda la produzione, le mie idee vengono buttate giù in casa o in un qualsiasi altro posto mi trovi, basta che abbia il mio ableton disponibile. La finalizzazione ed il missaggio vengono effettuati in uno studio professionale.”

- Ad un certo punto diventi resident del Club 999. Quali sono gli aspetti positivi della residenza?

“La residenza è una cosa importantissima e non è assolutamente da sottovalutare. Richiede una grossa preparazione a seconda dell'ospite che seguirà alla mia performance. Essere resident ti permette di sperimentare sonorità particolari in serate particolari affiancando dj stranieri e italiani di tendenza, che ogni weekend sono nei migliori Club mondiali. Ringrazio Max Innocenti, owner del Club 999 di Prato, per aver creduto in me e avermi dato questa grossa opportunità.”

- Quali progetti musicali hai in programma in questo momento e nell'immediato futuro? Con che artisti collaborerai e su quali etichette uscirai?

“A Giugno uscirò su Escapism Musique, label di Mindhacker, con un Ep Tech-House. Ep che in precedenza è stato remixato da Emanuel Satie e Maximiljan, in un Various Artist in vinile uscito questo mese. In questo periodo, sto lavorando molto in studio e spero presto di potervi aggiornare sulle mie nuove release.”

- Cosa ne pensi del movimento in Italia? A livello di locali, organizzazioni, eventi stile festival , come stiamo messi? Rispetto all'estero esistono delle differenze sostanziali?

“L'Italia purtroppo è molto indietro rispetto al resto del mondo! I club Italiani vivono quasi totalmente di Ospiti Stranieri da strapagare e danno pochissimo spazio agli emergenti.  Non per niente i Top Dj's quando vengono in Italia guadagnano 10 volte quello che prendono altrove e questo dovrebbe farci riflettere. Sono pochissimi i Club che non sono schiavi dei Guest, per questo mi sento molto fortunato di far parte di un progetto chiamato Club999.”

- Qual è tra quelle prodotte da te, la tua traccia preferita e perchè?

“Una traccia alla quale sono particolarmente legato è "Never Ended Music" uscita sulla label Mas Experience del mio amico Mario Più. La traccia faceva parte del mio primo Ep mai realizzato e ogni volta che la suono per me è un momento particolare.”




- L'artista internazionale e quello italiano che apprezzi di più in questo momento ?

“Come artista straniero al momento, Jeff Mills per me è il top. Spiegarvi il perchè diventerebbe scontato. Per quanto riguarda invece l'Italia nell'anno che corre, non serve andare molto lontano ma basta rimanere in casa: Ruben Mandolini oltre che un grande amico è per me un esempio. Il suo percorso l'ho vissuto in prima persona. Adesso le sue produzioni escono adesso su Top label come Defected, Snatch!, Suara ecc.. e sul piano umano, dato che è una persona umile, mi è sempre stato accanto apprezzando, consigliando e correggendo il mio percorso.”

- La traccia che se potessi,suoneresti in ogni dj set?

Kaltes Klares Wasser dei Chicks On Speed”

- Essere un dj ...cosa significa per te, quali emozioni ti fornisce?

 “Credo che la sinergia che si crea tra esseri umani e musica, sia una delle meraviglie della vita. Quando suono, entro in contatto con la gente. Quando l'ascolto mi sento bene. Quando la faccio mi sento libero.”







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