giovedì 19 aprile 2012

JORGE: L'ENERGIA DELL'HOUSE MUSIC


Nato in Sicilia e ormai da due anni residente in Spagna, Jorge (all’anagrafe Giorgio Bisicchia) è un giovane producer classe ’80 che ha avuto il coraggio di osare, lasciando l’Italia e gestendo la sua attività professionale anche attraverso una label che ha creato ed oggi gestisce in prima persona, Tryppy Records. Naturalmente prima c’è stato un percorso tutto all’insegna della musica.

- Ola Jorge! Mi racconti come, quando e perché è iniziata la tua carriera da dj e produttore?
“Tutto inizia dentro un negozio di musica nella mia città, non il solito negozio ma un negozio per l'epoca molto alternativo (era il 1994) dove andavo quasi giornalmente ad ascoltare musica proveniente principalmente da Londra e Stati uniti, non solo house o elettronica ma anche musica chillout o chillhouse, chiamala come vuoi. Da quel momento in poi sono stata passione e amore vere e proprie.”

- Le tue influenze musicali sono cambiate negli anni? Oggi rispetto a ieri quale sound e quali artisti ti influenzano maggiormente?
“Ovviamente con il passare degli anni e con i cambiamenti e le influenze dei periodi mi sono accostato più a un genere piuttosto che ad un altro per poi tornare alle radici e un'altra volta cambiare, sempre rimanendo nella famiglia della house music. Soprattutto, penso che la French Touch music è quella che più mi ha colpito ed artisti come i Daftpunk, Dimitri From Paris, Martin Solveig, Bob Sinclair, mi hanno segnato maggiormente. Non nascondo che ascoltavo anche musica diciamo radiofonica e quindi dance allo stato puro, per poi passare a Coccoluto e Vannelli, senza tralasciare coloro che per me restano i veri fondatori  della house cioè i Master at Work, Tony Humpries, David Morales e soci"

-Un periodo musicale molto intenso…
“Certo, è un periodo che io definisco bello, allegro, positivo e pieno di energia. Oggi quel periodo non esiste più, ci sono solo alcuni suoni e accostamenti strumentali nella musica che lo richiamano.  Attualmente attraversiamo una fase diversa, con nuovi artisti a livello internazionale bravissimi tanto quanto i fondatori del genere o forse per l'epoca direi anche migliori perché combattono e vincono nell'era del digitale, magari non creando un vero e proprio genere musicale ma avendo idee veramente innovative e con una qualità impensabile prima. Possiedo una bella collezione di vinili che custodisco con amore soprattutto due in particolare: Daft Punk "Around the world" e Alan Braxe & Fred Falke "Intro", senza dimenticare il supporto digitale, di cd ne custodisco uno in maniera maniacale, quello di Nigel HayesBut is it Art”. Fantastico!

-Poi arriva il 2007 e in seguito Tryppy Records, nel 2010.
“Un bel giorno scopro il Mac e il suo bel Logic Pro e penso che sia arrivato il momento di cimentarmi in qualcosa che amavo ma vedevo sempre dall'esterno e nel 2007 decido di buttarmi nella mischia, mi compro il mio Mac il mio Logic Pro e via a lavorare. Dopo un anno di sperimentazioni decidiamo io e il mio socio all'epoca di fondare un'etichetta per vedere se la nostra musica in qualche maniera potesse piacere a qualcuno in giro per il globo tanto da spendere
1,50 euro per acquistarla e da li nasce Tryppy Records, che oggi gestisco da solo. Un’avventura che mi soddisfa in pieno.”

- Quali progetti musicali hai in programma in questo momento e nell'immediato futuro? Con che artisti collaborerai e su quali etichette uscirai?
“Adesso sto lavorando ad un album che uscirà il prossimo natale sulla mia label e nel frattempo sto collaborando (giusto per diversificare) ad un progetto progressive con tanto di cantante e rapper, stile totalmente differente dalle mie release classiche. A breve uscirò con un mio Ep su Soonor Records e su Maquina Music insieme ad Angelo Ferreri con un progetto totalmente nuovo chiamato Miki Maus. Credo molto nelle collaborazioni, oltre ad Angelo mi supportano molto artisti come Gion, Anfunk, Daniele Kama, Blazing Town e altri ancora. Li  considero tutti parte integrante dell'etichetta e ottimi producer.”

-  Cosa ne pensi del movimento in Italia? A livello di locali, organizzazioni, eventi stile festival , come stiamo messi? Rispetto all'estero esistono delle differenze sostanziali?
“Il movimento in Italia è abbastanza buono, certo con tutti i limiti che presenta l'Italia stessa le sue leggi, la sua burocrazia e gli italiani. Io vivo da due anni in Spagna e quindi posso permettermi di
fare un confronto con l'Italia e quindi: no comment! Ogni paese ha le sue origini la sua cultura e soprattutto la sua evoluzione! Peccato perché il problema degli italiani e delle italiane è l'essere troppo snob, chic, fashion e spesso "attacca brighe", problema questo  che di fatto rovina il miglior club che possa esistere...”

- Oggi produrre musica, per un dj, serve ancora ? Fra 10 anni esisteranno ancora label o dominerà il downloading?
“Dunque per quanto riguarda le label esistono oggi ed esisteranno sempre con o senza downloading. Quello che cambia  e che è già cambiato sono i guadagni perché 15 anni fa vendevi 5.000 copie con una certa facilità ed oggi quando ne vendi 500 è un successo. Però credo che in futuro tornerà più forte il ruolo del vinile e che i supporti digitali andranno un po’ calando, come penso pure che oggi non sia più sufficiente produrre buona musica ma conta molto di più avere gli agganci giusti per entrare a far parte dell'olimpo che tutti noi  producer vorremmo raggiungere e che la maggior parte delle volte resta un sogno...come il mio.”

- Qual è tra quelle prodotte da te, la tua traccia preferita e perchè?
“Fra le mie produzioni sicuramente quella che ha avuto il maggior successo è "Candy" Melo & Jorge perchè suonata all'apertura dello Space ad Ibiza da Wally Lopez, però la traccia che mi piace in assoluto più di tutti come original è "Whosh" e come remix fatto ad Anfunk è "Yhora".

Wally Lopez suona "Candy"



- Il tuo rapporto con le nuove tecnologie: tu come preferisci suonare e cosa pensi di chi usa il computer?
“Che dire delle nuove tecnologie, son fatte apposta per me e per chi ama evolversi, magari i nuovi dj non hanno mai suonato con il vinile e magari finiranno la carriera col farlo, l'importante è che sappiano trasmettere energia alle piste da ballo facendole esplodere con il mezzo che più gli piace,che sia computer, vinili,cd, mp3,controller credo sia uguale,l'importante è sapere ciò che si fa.”

- L'artista internazionale che apprezzi di più e la traccia che suoneresti sempre ?
“Degli artisti che ho sentito suonare quello che più mi ha emozionato è Joris Voorn, direi bestiale. La traccia che suonerei sempre è Polder aka David Labeij "Midnight Movers"

- Essere un dj ...cosa significa per te, quali emozioni ti fornisce?
“Essere un dj è la cosa più bella del mondo perchè trasmetti le tue emozioni attraverso uno dei mezzi più belli al mondo:  la musica!!!”







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